PIETRO MARCELLO
Pietro Marcello (Caserta, 1976), è oggi uno dei registi di maggior talento del cinema italiano d’autore. Il suo stile, sempre assolutamente originale e riconoscibile sia nei documentari che nei film a soggetto, privilegia l’espressività alla narrazione, l’evocazione al racconto, in una rivisitazione del tutto personale di quel cinema di poesia caro a maestri come Pier Paolo Pasolini e Vittorio De Seta. Dopo gli studi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli e un lavoro di insegnante nelle carceri napoletane, esordisce dietro la macchina da presa nel 2002 con il documentario Il tempo dei magliari e nel 2004, con Il cantiere (35’), vince l’11 edizione del festival Libero Bizzarri. L’anno seguente gira La baracca (su un senzatetto che vive nel centro storico di Napoli) e nel 2007 presenta alla Mostra del Cinema di Venezia Il passaggio della linea (57’), intenso documentario sui pendolari ferroviari notturni. Il film con cui si impone all’attenzione della critica è La bocca del lupo (2009), vincitore del Torino Film Festival, del Nastro d’Argento e del David di Donatello. Realizza in seguito Bella e perduta (2015), suo primo film di finzione, Martin Eden (2019), premiato al festival di Venezia per la miglior interpretazione maschile di Luca Marinelli, e Le vele scarlatte (2022), presentato alla Quinzaine des Realizateurs del festival di Cannes.
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