Regia: Otto Preminger
Sceneggiatura: Harry Kleiner
Fotografia: Sam Leavitt
Montaggio: Louis R. Loeffler
Musiche: Georges Bizet, Herschel Gilbert
Cast: Dorothy Dandridge, Harry Belafonte, Bernie Hamilton
Preminger utilizza in modo eclatante la dimensione “da opera lirica” del CinemaScope: il piacere aereo dello spazio e il volume pieno, stereofonico, del suono. Il grande formato favorisce l’abbellimento decorativo (la scena del mercato resa come un quadro, come accade per les Halles in Irma la douce di Billy Wilder) e permette un’ottima riuscita delle scene di gruppo, spesso così catastrofiche nell’opera. Nell’incontro finale di boxe in cui trionfa Husky Miller (Escamillo), ritroviamo, nonostante la deviazione rispetto all’opera originale, il fasto mitologico della corrida. La Carmen di Bizet non è né dimenticata, né tradita. Al contrario, da questa perturbazione ben definita dei segni scaturiscono nuove emozioni. In questo conturbante incrocio culturale, la “francesità” dell’opera appare misteriosamente raddoppiata.
Jean-Claude Bonnet, in “Cinématographe”, n. 75, 1982
di proiezione
