DIABOLIK

Nelle mani del genio eversivo dell’immaginario italiano le avventure criminali di Diabolik si trasformano in un lungo viaggio nella pop art.
Regia: Mario Bava
Anno: 1968
Durata: 103'
Paese: Italia, Francia

Dettagli

Regia:
Mario Bava
Anno:
1968
Durata:
103'
Paese:
Italia, Francia
Lingua:
Italiano

Diabolik

Regia: Mario Bava
Sceneggiatura: Dino Maiuri, Brian Degas, Tudor Gates, Mario Bava
Fotografia: Antonio Rinaldi
Montaggio: Romano Fortini
Musiche: Ennio Morricone
Cast: John Phillip Law, Marisa Mell, Michel Piccoli, Adolfo Celi, Claudio Gora

Dino De Laurentiis affida a Bava il progetto più impegnativo con il budget più consistente della sua carriera, Diabolik […]. Uscito per la prima volta in edicola il primo novembre 1962, il fumetto ideato dalle sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani ha come protagonista un superladro che da una parte è discendente di Rocambole e Fantomas, e dall’altra è un prodotto dell’era del boom e di 007. […] Per la parte dei Eva Kant viene chiamata Catherine Deneuve, che però non si intende con Bava, e viene sostituita da Marisa Mell. […] Che Diabolik faccia tesoro di questo stile visivo (pop) è evidente nelle scenografie di Flavio Mogherini, tra l’incubo futurista e il sogno di un borghese arricchito, e nei costumi di Luciana Marinacci e Giulio Coltellacci, che erotizzano audacemente Marisa Mell. Ma Bava forse fa un’operazione più sottile e profonda, girando un film davvero warholiano: non soltanto perché riproduce l’iconografia degli stereotipi del consumismo, ma perché lo fa in modo acritico, accettando il vuoto e il cattivo gusto, e rinunciando non solo all’ironia e alla parodia, ma a qualunque critica sociologica o ribellismo di facciata. […] Diabolik non usa il materiale di partenza ‘basso’ per denunciare o smascherare la società dei consumi, come fa Lemmy Caution, missione Alphaville di Jean-Luc Godard. Non finge di essere più intelligente di quello che è, come Modesty Blaise. Non vuole sembrare nemmeno più divertente e audace di quello che è, come Kriminal o Satanik. È un film kitsch che mette in crisi il concetto di prodotto commerciale, così come le lattine di minestra Campbell’s di Warhol mettono in crisi il concetto di arte per la pedanteria e la piattezza con cui sono riprodotte. […] Diabolik è un film perversamente antispettacolare che finge di sedurre con immagini di modernità, trasgressione, lusso, erotismo e depense […]. Bava, pittore raffinato e creatore di mondi impossibili, fa esattamente come Diabolik: butta via, distrugge, spreca.

Alberto Pezzotta, Mario Bava, Il Castoro, Milano 2014

Le date

di proiezione

venerdì 22 Agosto 2025
  • 18:30
  • Cineteca Milano Arlecchino
    Via San Pietro all'Orto 9, 20121 Milano MI
    Lingua: Italiano