Lampi sul Messico (Thunder over Mexico, USA, 1933, b/n, 62)
In Messico due peones decidono di sposarsi ma, quando si recano al palazzo del latifondista locale per il necessario consenso, questi trattiene la ragazza. Il ragazzo, allora, organizza un assalto alla dimora del padrone. Per quanto apocrifo, questo ampio frammento, realizzato dalla produzione americana subito dopo la leggendaria spedizione di Ejzenstejn in Messico, conserva una traccia importante dell’imponente girato (circa 8.000 metri) cui il regista sovietico non riuscì mai a dare forma compiuta per i dissensi con gli Studios. Il documento storico di una grande e perduta avventura cinematografica.
Il prato di Bezin (Bezin Lug, URSS, 1937, b/n, 30’)
Ricostruzione parziale del film che Ejzenstejn intendeva trarre da un celebre racconto di Turgenev, incentrato sullo scontro generazionale tra un padre e suo figlio circa la politica agraria del collettivismo sovietico. Già prima di essere ultimato, il film si attirò le censure staliniste per quello che veniva considerato un esercizio di spregiudicato formalismo. Durante la seconda guerra mondiale, inoltre, il girato andò distrutto, salvo i fotogrammi editati in questa versione. Anche in una veste incompleta e ampiamente ricostruita, Il prato di Bezin non cessa di emanare il fascino di un capolavoro di stile e autorialità.
di proiezione
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