Benvenutə nel lato corto del MIX Festival, dove la durata è breve ma le emozioni sono lunghe (e a volte esplosive). In questa collezione di corti, troviamo madri, drag queen, adolescenti in subbuglio, alieni, volpi canterine e rituali etero pronti a implodere in diretta.
C’è chi torna a casa travestito da sé stesso (Hi Mom, It’s Me Lou Lou), chi si ferisce per amore… delle infermiere (Take Care), chi esplode anche sette volte al giorno (La fille qui explose) e chi invece implora di finire una fiaba mentre il mondo – letteralmente – cade a pezzi (The Last Story on Earth).
Attraversiamo epoche, corpi e confini: la vergogna ottocentesca diventa resistenza queer in Shame, le lettere d’amore mai spedite si trasformano in memoria collettiva in Le prime volte, mentre in Gender Reveal si demolisce a colpi di ironia il binarismo di genere… con tanto di buffet.
C’è anche spazio per le prime estati queer (Erion, Marina), per desideri che mordono (¡Beso de lengua!), e per una volpe parlante in stop-motion che ha capito tutto della vita (Dragfox). In mezzo, un mondo che crolla, ma noi balliamo – con tacco 12, eyeliner sbavato e molto orgoglio: un mosaico queer in cui ogni tassello rivendica uno spazio per esistere – e resistere.
di proiezione
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