RAMBALDI 100 – SCANO BOA

Regia: Renato Dall’Ara
Sceneggiatura: Tullio Pinelli, Ugo Moretti, Benedetto Benedetti, Rodolfo Sonego, Giorgio Cavedon, Renato Dall’Ara
Fotografia: Antonio Macasoli
Montaggio: Nino Baragli, Armando Nalbone
Musiche: Roman Vlad
Cast: José Suarez, Carla Gravina, Alain Cuny, Walter Santesso, Olga Solbelli, Giulio Calì

Cineteca Milano celebra il centenario della nascita di Carlo Rambaldi, il mago degli effetti speciali, nato nel ferrarese un secolo fa: il suo genio visionario ha arricchito il cinema contemporaneo di creature meccaniche, vive e realistiche, pur restando un potente testimone dell’era pre-digitale. Da E.T. a King Kong e ad Alien, tante le figure fantastiche e i generi cinematografici con i quali Rambaldi ha fatto il cinema, segnato un’epoca, intrattenuto e terrorizzato pubblici di ogni età.

Scano Boa – diretto da Renato Dall’Ara nel 1961 – è una prima prova della maestria con cui Rambaldi adattava le proprie creazioni a cinematografie e ambienti di diverso tipo. Per il film, incentrato sulla vita dei pescatori di storioni e sul loro legame indissolubile con il fiume Po, Carlo Rambaldi creò per la prima volta esemplari elettromeccanici di storioni, sorprendentemente realistici. Scano Boa divenne così l’inizio per Rambaldi di una lunga serie di idee brillanti che lo avrebbero consacrato nella storia del cinema.

Il film ritrae un misero villaggio di pescatori alla foce del Po. È qui che si stabiliscono Clara e il padre, il Cavarzerino, rimasto assente per dieci anni, periodo in cui la figlia ha vissuto con una zia. Genitore e figlia vengono accolti molto male dalla ristretta comunità del paese; anzi, i pescatori accusano Cavarzerino e Clara di essere due menagrami, giacché da quando loro sono arrivati non c’è ancora stata traccia del passaggio degli storioni, la principale risorsa degli abitanti di Scano Boa.

Cineteca Milano è orgogliosa di presentare una perla del cinema italiano nella quale una vicenda melodrammatica classica diventa opera di assoluta originalità grazie alla dimensione onirica e moderna che Dall’Ara, insieme al cast e agli storioni di Rambaldi, conferiscono al film.