Rassegna

I CAPOLAVORI RESTAURATI DI CLAUDE CHABROL - ANNI '70

Una rassegna in sette film dedicati al grande maestro della Nouvelle Vague francese, dal 27 agosto al 17 settembre al cinema Arlecchino.

Rassegna I CAPOLAVORI RESTAURATI DI CLAUDE CHABROL - ANNI '70

I film in programmazione

Lunedì 22 Settembre 2025, 17:00
Lingua: Versione originale con sottotitoli in italiano
Dopo che il marito tossicodipendente impazzisce e manda il figlio in ospedale, Hélène vorrebbe divorziare ma il suocero assume Paul per ricattarla.

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Gli eventi in programma

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“I capolavori restaurati di Claude Chabrol anni ‘70” è il titolo della rassegna che Cineteca Milano dedica al grande maestro della Nouvelle Vague francese e che si terrà al cinema Cineteca Milano Arlecchino dal 27 agosto al 17 settembre. Sono sette i film in programma: La femme infidèle (Stéphane, una moglie infedele, 1968), crudele disamina della coppia borghese con le atmosfere di Hitchcock; Les Biches (Les biches – Le cerbiatte, 1968), dramma sul fascino del denaro e la seduzione; Le Boucher (Il tagliagole, 1969), struggente e angosciante storia d’amore; Que la bête meure (Ucciderò un uomo, 1969), film sulla vendetta e sull’amore paterno; La rupture (All’ombra del delitto, 1970), storia di un drammatico divorzio; Juste avant la nuit (Sul far della notte, 1971), un gioco erotico finito male e Les Noces rouges (L’amico di famiglia, 1973), altro quadro impietoso della borghesia francese.

Claude Chabrol è stato un regista e critico cinematografico francese (Parigi 1930 – 2010). Sin da giovane si è dedicato al cinema scrivendo articoli per la rivista Cahiers du cinema, per poi passare dietro alla macchina da presa. Esponente della Nouvelle Vague – di cui è considerato uno dei fondatori insieme a François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette ed Èric Rohmer – esplorando e indagando con il suo sguardo tagliente e critico le sfaccettature della psiche umana, seppe ritrarre i vizi privati della borghesia soprattutto di provincia. Esordì nel 1957 con Le beau Serge, il primo film della Nouvelle Vague, ma fu a partire dalla fine degli anni Sessanta che riuscì imporsi con Les biches (1968; Les biches – Le cerbiatte), La femme infidèle (1968; Stéphane, una moglie infedele), Le boucher (1970; Il tagliagole), La décade prodigieuse (1971; Dieci incredibili giorni). Terminato il sodalizio con Stéphane Audran, sua seconda moglie, scoprì la sua nuova musa in Isabelle Huppert con cui girò Une affaire de femmes (1988, Un affare di donne, grande successo internazionale), Madame Bovary (1991), Betty (1992), La cérémonie (1995; Il buio nella mente), Merci pour le chocolat (2000). Regista prolifico, con finezza e lucidità analizzò gli effetti del potere sull’animo umano con La fleur du mal (2003), La demoiselle d’honneur (2004), L’ivresse du pouvoir (2006), La fille coupée en deux (2007, L’innocenza del peccato) e nel 2009 girò il dramma esistenziale Bellamy.

Autore prolifico, ben 55 i film realizzati, la sua filmografia è stata spesso considerata una sorta di “commedia umana” della Francia dell’ultimo mezzo secolo, declinata nelle forme del poliziesco, del noir o del thriller con citazioni hitchcockiane. Osservatore distaccato o sarcastico dei costumi e delle tare della borghesia francese Chabrol lo è certamente. Anche nelle sue divagazioni nel cinema “commerciale” più stravagante, Chabrol resta sempre il regista-demiurgo che conduce il gioco della “messa in scena”, i suoi movimenti e le sue geometrie. Basta vedere come i suoi personaggi siano presi in trappola, scivolando impercettibilmente e “normalmente” verso la follia o il delitto (Sentieri Selvaggi).