A settant’anni dalla scomparsa, Cineteca Milano ricorda la figura di James Dean con la rassegna “Il mio nome è James, James Dean”. Titoli immortali quali Gioventù bruciata, La valle dell’Eden e Il gigante saranno in programma alla Cineteca Milano Arlecchino dall’8 al 13 giugno.
James Dean è stato un iconico attore statunitense (Marion, Indiana, 1931 – Paso Robles, California, 1955). Finiti i corsi dell’Actor’s Studio, esordì sulle scene a Broadway in See the jaguar di N.Richard Nash e, con la successiva interpretazione (1954) dell’Immoralist di Ruth e Augustus Goetz conquistò il Theatre World Award per il miglior esordiente. Elia Kazan lo volle per la parte di un ragazzo tormentato, fragile e nevrotico nel melodramma psicologico East of Eden (1955; La valle dell’Eden), complessa saga familiare tratta dal romanzo di John Steinbeck. La problematica figura del figlio ribelle che, abbandonato dalla madre, cerca l’affetto e la comprensione del padre, finendo per provocare uno scontro generazionale, suscitò un vasto moto di identificazione nel pubblico giovanile. Per questa ammirevole interpretazione, Dean ottenne la prima nomination all’Oscar. Un successo che segnò l’inizio di una carriera folgorante, concentrata addirittura in un solo anno (quindici mesi, per l’esattezza) e nel breve spazio di tre film. Gioventù bruciata di Nicholas Ray sancì la trasformazione definitiva di James Dean in mito di una generazione, assegnandogli uno spazio smisurato nell’immaginario collettivo. Il personaggio di Jim Stark, rampollo di buona famiglia, che si scaglia contro il mondo degli adulti, è il simbolo in cui si riconobbero i giovani del periodo. Nel suo terzo e ultimo film, Giant (1956; Il gigante) di George Stevens, Dean si concesse un ruolo negativo (per il quale avrebbe ricevuto la seconda nomination all’Oscar), quello di Jett Rink, l’allevatore texano che scopre il petrolio nel suo terreno, ma che verrà rovinato dal successo. Senonché, quando le riprese non erano ancora terminate, a soli ventiquattro anni il giovane attore morì in un incidente stradale, mentre si recava con la sua Porsche Spyder a una gara automobilistica nel Sud della California. Già popolare per il suo carattere anticonformista e ribelle, la precoce morte per incidente automobilistico ne trasformò il rapido successo in mito cinematografico, soprattutto presso i giovani che videro in Dean il più tipico esponente della ribellione scontrosa e “bruciata”. (treccani.it)
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