Yasuzō Masumura fu il primo giapponese a studiare cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, che frequentò durante il periodo d’oro del neorealismo. Dopo essere tornato in Giappone, portò in patria un nuovo stile e una inedita freschezza di idee in un’età già di rinascita per tutto il cinema giapponese.
È partendo da queste premesse che Cineteca Milano ha deciso di dedicare a una delle figure più innovative e importanti del cinema giapponese la rassegna intitolata “Seduzione e fascino: il cinema di Yasuzō Masumura” che si terrà al cinema Arlecchino di Milano dal 9 al 29 luglio 2025. Tre settimane in cui, grazie alla proiezione di cinque dei film più rappresentativi del regista, sarà possibile conoscere, scoprire o rimanere ammaliati dal talento e dalla sapienza registica di Masumura.
In programma ci saranno A Wife’s Confession (1961), che racconta di una moglie che per salvarsi sacrifica la vita del marito; All Mixed Up (1964), porta in Giappone al cinema per la prima volta un amore lesbico; in The Red Angel (1966), un’infermiera al fronte scopre la brutalità della guerra durante il secondo conflitto sino-giapponese (1937-1945); The Spider Tattoo (1966) è ambientato nel Giappone feudale e racconta una storia di seduzione e vendetta; Seisaku’s Wife (1965), racconta di una ex concubina ripudiata a inizio Novecento e che, malgrado tutto, trova l’amore.
Biografia di Yasuzô Masumura
Nato nel 1924 nella prefettura di Yamanashi, in Giappone, Yasuzō Masumura si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Tokyo. Dopo essere entrato negli studi cinematografici Daiei nel 1947, si iscrisse nuovamente al Dipartimento di Filosofia, Facoltà di Lettere dell’Università di Tokyo. Nel 1952 fu il primo giapponese a studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, avendo Alessandro Blasetti come professore.
Tornato in Giappone, lavorò come assistente alla regia per Kenji Mizoguchi e Kon Ichikawa, prima di debuttare alla regia nel 1957 con Baci. Da allora, diresse numerosi film con Ayako Wakao, rendendola una delle principali attrici giapponesi. Collaborò di frequente, formando un vero e proprio team, anche con sceneggiatori di talento come Yoshio Shirasaka e Kaneto Shindo, per dirigere numerosi capolavori dell’epoca d’oro dello studio DAIEI FILM, fra i quali si ricordano A Wife’s Confession (1961), All Mixed Up (1964), The Red Angel (1966) e The Spider Tattoo (1966).
Nel 1970 Masumura prese a dedicarsi anche alla televisione, per la quale scrisse la sceneggiatura della serie La storia di un assistente di cabina, che divenne un fenomeno sociale in Giappone. Dopo il fallimento della DAIEI, nel 1971 fondò la casa di produzione indipendente Koudousha con il produttore Hiroaki Fujii della DAIEI e lo sceneggiatore Yoshio Shirasaka.
Negli anni Settanta diresse ancora capolavori come Ninnananna della terra (1976) e Il doppio suicidio di Sonezaki (1978).
Morì il 23 novembre 1986, lasciando una filmografia di ben 57 titoli.
La sua cinematografia
Dopo il debutto nel 1957, Yasuzō Masumura divenne immediatamente, anche sulla scorta del cinema italiano che aveva studiato, un pungente critico delle soffocanti norme della società giapponese. Anticipando temi e stili della nouvelle vague del suo Paese, Masumura seppe alternare, spesso all’interno dello stesso film, registri popolari e soluzioni avanzate, classicismo formale di marca hollywoodiana e disinvolte aperture pop. In tanto eclettismo, tuttavia, la sua cifra di attento osservatore dei costumi, ora delicato, ora sulfureo, e di caustico commentatore sociale, non andò mai persa. I suoi film furono una ventata di aria fresca per il cinema giapponese dell’epoca, e la sua fama, un tempo strettamente nazionale, ha varcato i confini locali, come testimonia il successo delle retrospettive a lui dedicate, fra le quali ricordiamo quelle presso il prestigioso Festival Internazionale del cinema di Berlino o presso il Festival di Karlovy Vary.
A più di cent’anni dalla nascita e a quasi quaranta dalla morte, Yasuzô Masumura si avvia a essere riconosciuto per il regista di statura internazionale che è, al pari di Shohei Imamura, che appartiene alla sua stessa generazione, o di Nagisa Oshima, suo dichiarato ammiratore.
La rassegna è stata organizzata col patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano
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