Quattro giorni intensi, quattro giorni di grande cinema per cinefili e appassionati. Quattro giorni immersi nella visione cinematografica del rivoluzionario Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. A lui Cineteca Milano dedica la mini rassegna “Verticale Ėjzenštejn – In cinque capolavori” che si terrà al Cinema Arlecchino di Via San Pietro all’Orto dal 26 al 29 luglio 2025. Per gli appassionati e gli studiosi della Settima arte, la figura di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn è imprescindibile; un regista e sceneggiatore visionario che agli inizi del Novecento ha saputo innovare il cinema, lasciando anche una cospicua bibliografia di saggi sulle tecniche del cinema. Le sue storie hanno colpito e affascinato gli spettatori per oltre un secolo.
In questa rassegna non vi proporremo il celeberrimo La corazzata Potemkin ma daremo spazio allo storico e antinazista Aleksandr Nevskij (1938), al biografico Ivan il terribile (1945), a La congiura dei Boiardi, secondo film dedicato a Ivan IV ma censurato e boicottato da Stalin che ci lesse una critica al suo autoritarismo e per questo uscito postumo nel 1958, dopo la morte del dittatore. Della rassegna fanno parte anche Lampi sul Messico (1933) – una delle quattro pellicole realizzate durante la produzione di Que viva Mexico! (le altre sono Eisenstein in Mexico, Death Day e Time in the Sun) – e l’incompiuto Il prato di Bezin (1937), film bloccato dal governo per ragioni artistiche e politiche. Tutti i film della “Verticale Ejzenštejn” provengono dall’archivio di Cineteca Milano e costituiscono il corpus di film sonori del regista sovietico.
Ėjzenštejn in breve
Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (Riga, 1898 – Mosca, 1948) è stato un regista, sceneggiatore, montatore, scrittore, produttore e scenografo sovietico. Ritenuto uno dei cineasti più influenti della storia del cinema, si segnala per il suo stile rivoluzionario che innova e radicalizza l’uso del montaggio, portandolo a estreme conseguenze formali e non smettendo mai di innovarlo sul piano teorico (celebri le sue definizioni normative di montaggio delle attrazioni, montaggio intellettuale e montaggio verticale). Il suo La corazzata Potëmkin (Bronenosec Potëmkin, 1925), ottiene un successo enorme e Ejzenštejn viene scelto per dirigere Ottobre (Oktjabr’, 1928), commissionatogli dal governo russo per celebrare l’anniversario della rivoluzione d’ottobre del 1917. Dopo aver rifiutato lo sbarco a Hollywood, Sergej Michajlovič Ėjzenštejn parte per il Messico, dove cerca di realizzare un documentario dal titolo Que viva Mexico! (1931), ma prima che riesca a finirlo Stalin lo richiama in Unione Sovietica. Ejzenštejn affida il materiale girato al romanziere Upton Sinclair, finanziatore del film, per spedirglielo, ma il girato non giunge mai a destinazione. Dalle riprese messicane verranno realizzate ben quattro versioni; la più celebre è Lampi sul Messico (Thunder over Mexico, 1933). Nel 1938 l’autore conferma la sua maestria nella messa in scena e nell’assemblaggio delle immagini con Aleksandr Nevskij, al quale seguono Ivan il terribile (Ivan Groznyy, 1945) e La congiura dei boiardi (Ivan Groznyy. Skaz vtoroy: Boyarskiy zagovor, 1958), seconda parte del film precedente che però non convince il gruppo di potere stalinista e non ottiene l’approvazione del governo, già da tempo sospettoso verso Ejzenštejn. Il regista muore all’età di cinquanta anni colpito da un attacco cardiaco.
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